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Doppio cognome ai figli: ora si può fare anche in Italia

Mamma e neonato

Una nuova decisione importante è stata finalmente presa per quanto riguarda l’attribuzione del doppio cognome in Italia. Un passo avanti, che lascia però largo ad alcune domande e lacune ancora da colmare.

La sentenza

Dalla storica sentenza della Corte Costituzionale dell’8 novembre 2016, pubblicata il 21 dicembre 2016 emerge che: “in caso di accordo tra i genitori al momento della nascita, quest’ultimi hanno diritto a registrare il neonato con il doppio cognome, con il cognome materno che segue quello paterno. In assenza dell’accordo dei genitori, resta valida la generale previsione dell’attribuzione del solo cognome paterno”. Il 19 gennaio 2017, dal ministero dell’Interno, è stata inviata ai Comuni una circolare che fornisce indicazioni sull’applicazione generale della sentenza. Ovviamente quest’ultimo provvedimento non basta, sarà necessaria una norma organica in grado di esplicare al meglio la casistica e prendere in considerazione anche i figli cresciuti o nati prima della sentenza.

Necessario un cambio di mentalità

Come sopra accennato, per quanto riguarda i figli già cresciuti, servirà successivamente un altro passo avanti insieme ad un cambio di mentalità. Il cognome della madre non sarà per tutti semplice da ottenere, perché potrà prevalere ancora la cultura patriarcale. Il caso sembra ancora in lenta fase di elaborazione, con il rischio che in Parlamento si verifichi uno scioglimento anticipato del disegno di legge. Una questione che sembra interessare poco i legislatori italiani.

Servono chiarimenti

L’inserimento del cognome materno è una possibilità che i genitori possono prendere in considerazione, ma non è obbligatoria. Inoltre, la Corte Costituzionale ritiene discriminatorio l’assegnamento automatico del cognome paterno, pertanto si è preso in considerazione l’aggiunta del cognome materno. Il diritto è stato successivamente applicato anche ai figli nati fuori dal matrimonio o adottati. Questo nuovo disegno crea, però, ancora molti dubbi. È necessaria una legge che si occupi di chiarire meglio tutti i casi. Renzo Calvigioni, consulente dell’Associazione nazionale ufficiali di stato civile e anagrafe, spiega: “La circolare ministeriale, non dice quale deve essere l’ordine dei cognomi, non spiega se si può dare solo il cognome materno, non indica come fare quando i genitori hanno a loro volta più cognomi e non stabilisce quale dei cognomi saranno ereditati dai figli dei figli. Ci dovrà pensare una legge. Non so se in questa legislatura si arriverà all’obbiettivo”.

Il primo caso italiano

Nel comune di Ozzano, in Emilia Romagna, è stato documentato il primo caso di attribuzione del doppio cognome che risale al 3 gennaio 2017. Il sindaco Luca Lelli si mostra orgoglioso: “abbiamo bruciato i tempi, sempre nel segno dell’estensione dei diritti e del rapporto paritario tra uomini e donne”. Il sindaco ha postato su Facebook l’evento ricevendo, però, anche qualche commento negativo, non mancano infatti i dubbi sugli aspetti pratici.

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Il sindaco di Ozzano, Luca Lelli, pubblica sul suo profilo personale la notizia