Pochi metri quadrati, 60 minuti di tempo e un solo obiettivo: scappare. Queste sono le basi su cui è fondato Intrappola.To, la più famosa escape room d’Italia, nata a Torino nel 2015 che ha avuto un grandioso successo in pochissimo tempo e che ora può contare 29 stanze in tutta la penisola, due in Spagna, una in Francia e Ungheria e altre 10 in apertura.
Di cosa si tratta
Intrappola.To è, prima di tutto, una sfida ma anche un’esperienza coinvolgente e adrenalinica, un misto tra un gioco di ruolo dal vivo e un’inquietante scena di Saw -L’Enigmista: tra indovinelli, codici e indizi, i giocatori si mettono alla prova nel tentativo di liberarsi dalle quattro mura che li tengono prigionieri. Se, come ci rivela Stefano Gnech, uno degli ideatori di Intrappola.To e Presidente dell’Associazione italiana Giochi di Fuga, inizialmente il prodotto era stato pensato per un target giovane, i clienti sono poi diventati inaspettatamente a 360 gradi. Per partecipare, infatti, non è necessario essere dotati di caratteristiche particolari: “partecipano nonni con i nipotini, coppie, addii al celibato o al nubilato. La cosa bella è che non servono conoscenze particolari ma piuttosto abilità, osservazione, logica, nessuna nozione di cultura generale. L’importante è collaborare“.
Una location per momenti memorabili
È in questo contesto di mistero e divertimento che nascono le occasioni migliori per momenti memorabili. “Capita sempre più spesso di avere richieste molto particolari – dichiara Daniele Massano, altro fondatore di Intrappola.to – c’è chi ha pensato ad una festa di compleanno a sorpresa e ci ha chiesto di poter nascondere il regalo in un baule in modo da farlo trovare al festeggiato durante il gioco”. Dalle feste a sorpresa alle proposte o comunicazioni importanti, il passo è breve: “Un giorno, un cliente, nel mezzo della partita, ha ideato un modo particolare per fare la proposta di matrimonio alla fidanzata con tanto di anello e futuri testimoni presenti. Ma la più inusuale è sicuramente la coppia che ha scelto di comunicare così ai rispettivi genitori che sarebbero diventati nonni”.
A dispetto di qualsiasi, anche più fantasioso, pronostico, l’escape room è diventata una location da “momento importante” che, oltre all’originalità, regala delle situazioni a dir poco indimenticabili (anche per gli organizzatori!). Stefano Gnech ha raccontato a The Social Post alcuni divertenti episodi, come quella volta in cui “una donna dell’Arabia Saudita stava partecipando al gioco con alcune amiche. Il futuro marito, in combutta con amiche e organizzatori, si era nascosto dentro l’ultima porta per farle una sorpresa con proposta. Le ragazze però, troppo prese dal gioco, non si sono più ricordate di far aprire alla futura sposa la porta! Così da fuori, gli operatori di Intrappola.To e il fidanzato la tenevano bloccata, a forza, sperando che qualcuna ci pensasse!“.
Esilarante un’altra giocata in cui “un ragazzo ci aveva contattati per fare la proposta di matrimonio durante il gioco. L’anello era stato nascosto in un cassetto – spiega Gnech – lei trova l’anello ma, troppo coinvolta dal gioco e ritenendolo inutile per liberarsi dalla stanza, lo accantona immediatamente tra lo stupore e il gelo degli astanti. Il fidanzato, nel frattempo, si è inginocchiato ma sente solo la sua dolce metà continuare a ragionare sugli indovinelli”. Il gioco viene fermato, entrano nella stanza gli organizzatori, la magia dell’intrigo è svanita e la ragazza, solo allora, comprende di aver sbagliato qualcosa. Lui le rivela che l’anello è per lei. La commozione, anche un po’ confusa, è palpabile e finalmente la proposta viene fatta. “La ragazza, tra le lacrime di gioia, riesce ancora a commentare: ‘Ma non potevi mettermelo alla fine?’ e lui ‘visto che c’è un 2% di possibilità di arrivare in fondo rischiavo di non riuscire a chiederti di sposarmi!’“.
Le novità imminenti
Per il futuro, Intrappola.To riserva nuove e intriganti iniziative: una delle idee è quella di portare l’escape room nei centri commerciali. “Si comincia da Catanzaro, a Torino arriverà a settembre al 45esimo Parallelo Nord. Abbiamo ideato un nuovo formato di due stanze mobili e montabili, la durata del gioco è di 20 minuti. Tutte le date disponibili sono già state prenotate – racconta orgoglioso Gnech – L’obiettivo è divertire ma anche pubblicizzare le escape room perché in Italia sono ancora poco conosciute. Se diciamo ‘andiamo al cinema’ lo capiamo tutti ma se si propone una serata all’escape room si sgranano ancora gli occhi”.
Infine, Intrappola.To “presto diventerà un’occasione di dating” ci annuncia Gnech in anteprima. “Sarà una specie di incontro al buio con gioco. Il lancio è stato fatto in una sede a Reggio Calabria e ha avuto un successo incredibile. I gruppi sono misti e il gioco diventa l’occasione perfetta per conoscere persone nuove senza l’imbarazzo di stare allo stesso tavolo senza sapere cosa dire. Inoltre, alla fine del gioco i partecipanti possono finalmente approfondire la conoscenza”. Insomma, Intrappola.To aiuta a rompere il ghiaccio. Stefano ci rivela però che a Reggio alcuni giocatori si sono presentati il giorno prima: “Erano venuti per prepararsi e non fare brutta figura con le fanciulle”.