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Bambini e detersivi monodose: aumentano gli incidenti in casa

Bambini e detersivi monodose

Assomigliano a caramelle gommose, sono soffici, colorate e attirano molto i bambini nella fascia prescolare. Stiamo parlando dei noti detersivi concentrati in monodose, usati sempre più di frequente. A causa dell’aumento degli incidenti causati da questi prodotti, è stata lanciata nel 2014 in Europa, una campagna di sensibilizzazione dai maggiori produttori di detersivi che recita: “Niente detersivi monodose ai bambini”. Quest’ultima è sostenuta dall’ “European Child Safety” e dal Centro Antiveleni dell’Ospedale di Niguarda di Milano.

In Italia

Quando queste capsule sono subentrate sul mercato nel 2010, gli incidenti riscontrati dal Centro Antiveleni ha subìto un impressionante aumento. Numerosi sono stati i bambini intossicati o riportanti ustioni oculari causati dai detersivi monodose perché attratti da questi oggetti. Le capsule erano prodotte con colori accesi e lucidi, avevano l’involucro e la confezione trasparente, elementi che attirano l’attenzione dei più piccoli. Con l’aumento degli incidenti domestici tuttavia, il Centro Antiveleni di Milano è riuscito a cambiare la situazione con uno scambio di informazioni tra loro, il Ministero della Salute e le aziende produttrici. Adesso i nuovi monodose sono fabbricati con colori più spenti e opachi e dopo questi cambiamenti, sembra che la situazione in Italia sia migliorata, con una forte diminuzione del numero di incidenti. Sembra che non si sia fatto ancora molto negli altri paesi europei.

In USA

Negli Stati Uniti, è stata pubblicata una ricerca statistica sulla rivista “Jama Ophtalmology” e confermata dal dottor R. Sterling Haring della Johns Hopkins University di Baltimora, USA; sulla quale si riscontra un numero crescente di incidenti domestici riguardanti bambini lesionati da detersivi monodose. Come già accennato i dati sono sconcertanti: pare che il numero degli episodi legati all’ingerimento o al contatto con mucose e occhi di detersivo per lavatrice sia cresciuto di oltre 30 volte tra il 2012 e il 2015. Mille e duecento sono i casi di bruciature oculari nei bambini di età prescolare, intorno cioè ai 3 e i 4 anni. I casi sono passati da essere 12 nel 2012 ai 480 nel 2015. Negli USA nel 2014 sulla rivista “Pediatrics” gli incidenti dovuti ai detersivi monodose sono stati oltre 17 mila i quali riguardano bambini al di sotto dei 6 anni.

Cosa fare?

La miglior cosa da fare rimane comunque la prevenzione. I bambini sono attratti dagli oggetti piccoli e colorati, che magari mettono in bocca pensando sia un gioco. È meglio quindi riporre la scatola ben chiusa in alto dove il bimbo non può arrivarci. In caso invece di ingerimento o contatto degli occhi con il detersivo la prima cosa da fare è risciacquare il più possibile la bocca o le altre parti del viso e rivolgersi il prima possibile ad un centro di assistenza. La tempestività dell’intervento del genitore è la cosa più importante ed è da non sottovalutare.