Mettere a dormire i bambini, soprattutto quelli molto piccoli, spesso è un duro lavoro. Non tutti però sono a conoscenza del fatto che per preservare la salute del bambino è importante seguire alcune regole. Secondo un articolo pubblicato dalla BBC, infatti, ci sarebbero alcune azioni da evitare e altre da eseguire assolutamente per far sì che il bambino stia male durante il sonno o addirittura per prevenire la sindrome della morte improvvisa del lattante. Stando sempre all’articolo della BBC, più del 68% dei genitori, che hanno partecipato a un sondaggio commissionato da The Lullaby Trust charity, non sono sicuri di conoscere gli step necessari per poter prevenire questa sindrome.
Le regole da seguire
Secondo un video illustrativo pubblicato sul sito della BBC le regole da seguire sono poche e semplici, ma estremamente importanti per la salute del bambino. La prima regola da seguire è quella di non mettere mai a dormire il bambino a pancia in giù o girato su un fianco, ma sempre in posizione supina. Un’altra misura da prendere in considerazione è quella di non fare mai dormire il bambino insieme a voi su una poltrona, sul divano o su qualsiasi superficie morbida in cui ci sia la possibilità di “affondare“. È sconsigliato inoltre coprire il bambino eccessivamente con coperte e abbigliamento per non fare alzare troppo la temperatura corporea.
Che cos’è la SIDS?
La SIDS, o sindrome della morte improvvisa di un lattante, è una sindrome che si manifesta improvvisamente e inaspettatamente in un lattante entro il primo anno di vita apparentemente sano, provocando la morte. La causa del decesso dei bambini affetti da questa sindrome resta tutt’oggi sconosciuta, ma seguendo le regole riportate è possibile in parte prevenirla. Secondo gli studi condotti, infatti, la SIDS si manifesta a seguito di alcuni fattori di rischio che possono essere modificabili o no. Esistono dei fattori di rischio come il sesso maschile, l’età inferiore ai 5 mesi e la prematurità del neonato che non sono modificabili, mentre altri fattori come il fumo durante la gravidanza o l’uso di farmaci e droghe che possono essere modificati.
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