Che siate madri o meno, il solo pensiero che ad un bambino o al vostro bambino possa succedere qualcosa è terrificante. Una paura remota, ma purtroppo ben reale, che gela il sangue nelle vene e fa accapponare la pelle.
SIDS, che cos’è?
Magari non sapete cosa significhi Sids, ma sicuramente siete a conoscenza o avete già sentito parlare delle “morti bianche”, oppure detto più tecnicamente la sindrome della morte in culla, dall’inglese sudden infant death syndrome (Sids). La medicina ad oggi ancora non riesce a dare una spiegazione scientifica a questo fenomeno. In parole povere si tratta, come si evince dal nome, di una morte improvvisa ed inaspettata di un neonato, che può avvenire tra i sei mesi e l’anno e mezzo di vita, senza che ci fossero stati dei segnali d’allarme precedenti.
Negli Stati Uniti, muoiono circa 3500 bambini l’anno di Sids, o soffocamenti notturni. Nonostante la medicina non fornisca spiegazioni concrete, delle supposizioni sono state fatte ed è stato accertato che il comportamento dei genitori incide moltissimo.
Linee guida per genitori
Sempre negli Stati Uniti, secondo una ricerca il 60% dei genitori, si addormenta con i propri figli. Per quanto questo possa essere un atteggiamento tenero, o semplicemente di stanchezza da parte dell’adulto, potrebbe rivelarsi molto pericoloso. Stessa cosa per le mamme che si mettono ad allattare il figlio assonnate, il rischio di addormentarsi è molto alto. Proprio per questo diverse istituzioni sanitarie, tra cui l’Epicentro italiano, hanno indetto delle campagne di prevenzione, rivolte alle persone che si prendono cura dei neonati. Ecco i punti principali da seguire scrupolosamente: far dormire i bambini sulla schiena, in posizione supina e non sulla pancia. Non fumare durante la gravidanza e dopo la nascita del bambino. Prestare attenzione particolare alle coperte, facendo in modo che durante la notte non vadano a coprire il viso o la testa del neonato. Non utilizzare cuscini e coperte soffici o troppo morbide. È vivamente consigliato l’allattamento al seno per almeno i primi sei mesi di vita del bambino. Far dormire il bambino ad una temperatura adeguata e soprattutto in una stanza con un buon ricambio di ossigeno. Questi sono tutti i gesti che potete mettere in atto al fine di prevenire un eventuale e malaugurato soffocamento.