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Pensioni: “quota mamma” e la proposta per aiutare i giovani

Pensioni: “quota mamma” e la proposta per aiutare i giovani

La nuova proposta per la modifica del piano pensionistico prevede la quota 99 e uno “sconto” per le mamme lavoratrici. La proposta arriva da Francesca Puglisi, sottosegretaria al Ministero del Lavoro e delle politiche sociali, ed è stata accolta anche dall’opposizione.

“Quota Mamma”: ecco cosa prevederebbe

L’idea è quella della Quota 99, con un “bonus mamma”, che prevederebbe la pensione a 64 anni d’età con 35 di contributi. Il bonus per le mamme riconoscerebbe un anno in più di contributi per ogni figlio, andando, a quanto pare, ad abbassare l’età pensionistica.
È un passo importante, accolto caldamente anche dalla vicepresidente della Camera, Mara Carfagna.

La vicepresidente ha sottolineato come la proposta sia simile a quella “che abbiamo avanzato con Voce Libera e che abbiamo chiamato Quota Mamma: uno sconto pensionistico di un anno ad ogni donna per ogni figlio avuto”.

Tuttavia, anche se non le venisse riconosciuta la “paternità” dell’idea, “se la maggioranza decidesse di votarla insieme a noi, ne saremmo ben lieti. Non siamo gelosi se le buone misure a vantaggio dei cittadini diventano di tutti”. Sottolineando che se alla dichiarazione della Puglisi “non dovessero seguire i fatti”, sarebbe allora pronta a denunciare “l’ennesima propaganda fine a sé stessa”.

Non solo le mamme, ma anche i giovani

Oltre alla proposta di introdurre quota 99 e bonus mamma, la sottosegretaria Puglisi avrebbe anche pensato di inserire delle misure a sostegno dei giovani. In particolare, si tratterebbe di istituire “una pensione di garanzia fino a 750 euro al mese, a integrazione dei contributi versati, a patto che abbiano almeno 20 anni di contributi“.

Queste riforme andrebbero inserite nel disegno più ampio di revisionare la legge Fornero: “Non è più immaginabile procedere con interventi spot sulle pensioni. È necessario agire ora e riscrivere la legge Fornero secondo due principi: equità intergenerazionale e sostenibilità del sistema previdenziale“.