Anna Foglietta è un’attrice italiana di successo. Oggi 43enne, ha alle spalle una lunga carriera fatta di molta gavetta e tanti, tanti successi, in TV e al cinema. Dal teatro al grande schermo, è riuscita a interpretare ruoli trasversali: comici e drammatici, sensuali e rigorosi. All’apparenza forte e determinata, in una recente intervista ha svelato un lato intimo del suo passato che nessuno conosceva, liberando se stessa e tutte le donne del tabù della madre imperfetta ma non per questo “meno madre”.
Anna Foglietta e il racconto della maternità
Di Anna Foglietta, classe ’79, conosciamo tutti la cifra artistica. Lungo tutta la sua carriera ha collezionato candidature e premi ai più prestigiosi riconoscimenti del mondo dello spettacolo, tra cui un Nastro d’Argento per Perfetti sconosciuti e per Un giorno all’improvviso.
È stata anche tra i presentatori del DopoFestival e madrina della 77ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia nel 2020. Una donna e un’attrice di successo, baciata dalla fortuna di chi ne ha riconosciuto il talento e l’ha fatta conoscere al grande pubblico. Lo scorso 15 novembre è stata protagonista di un’intervista particolarmente frizzante al programma di Rai2 Belve, condotto da Francesca Fagnani.
A termine della lunga chiacchierata, nel corso della quale si è parlato della sua carriera, del suo passato da “bulla” a scuola e persino di politica, si è aperta una parentesi sulla sua vita privata. Anna Foglietta è sposata dal 2010 con Paolo Sopranzetti, consulente finanziario. La coppia ha avuto 3 figli: Lorenzo nel 2011, Nora nel 2013 e Giulio nel 2014.
“A volte tuo figlio diventa il tuo più grande nemico”
Successi e tanta gioia nella vita di Anna Foglietta, ma anche momenti difficili. Dopo la 3ª gravidanza, l’attrice ha ammesso di essere andata in crisi. “Con il mio terzo figlio ho avuto un momento di down psicologico e mi sono così arrabbiata con tutte quelle persone che dipingono la maternità come il periodo in cui dobbiamo essere sempre felici, sempre sorridenti, sempre pazienti”, ha dichiarato.
“Non è così.” E prosegue: “Mi è capitato di percepire mio figlio come un fastidio, come un ostacolo.” Sì, perché la maternità, e soprattutto conciliare quest’ultima con la necessità di non annientarsi come donna e come persona, è difficile. “Bisogna ammettere che è molto faticoso e che psicologicamente dovremmo essere un pochino più aiutate e soprattutto dovrebbe esserci permesso di fare questo tipo di considerazioni senza per questo sentirci sbagliate o sentirci meno madri”, ha poi concluso.
Quello della madre è ancora un ruolo stereotipato. Il carico di responsabilità è enorme e l’idea radicata nella mente di tutti è che una mamma debba essere accogliente, paziente, gioiosa sempre. La realtà, lo sappiamo bene, è ben diversa ma parlare di difficoltà, depressione o anche di semplice stanchezza per una donna che ha dei figli è ancora un tabù. Testimonianze come questa sono preziose, perché ci dimostrano che anche chi all’apparenza è perfetto in realtà non lo è, e va benissimo così.
Leggi anche
‘Senso di colpa della mamma’: che cos’è e come superarlo
Madri disfunzionali: quando una figura genitoriale diventa tossica per il proprio figlio
Congedo di maternità e di paternità: cosa cambia con la nuova legge entrata in vigore?