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Amal Clooney: l’avvocata denuncia le atrocità compiute in Ucraina

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“Ucraina, mattatoio nel cuore dell’Europa. Questa l’agghiacciante frase pronunciata da Amal Clooney. L’avvocata per i diritti umani ha speso parole durissime durante una riunione informale del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Il summit era stato organizzato per discutere sulle sciagure della guerra. Secondo la giurista, sono sempre più palesi le prove di un genocidio russo su territorio ucraino.

Chi è Amal Clooney

Anche se per la maggior parte di noi Amal Clooney è nota per essere la moglie dell’attore George Clooney, in realtà stiamo parlando di una delle donne più influenti del nostro tempo. Nata a Beirut il 3 febbraio 1978, Amal Ramai Alamuddin è un’avvocata, giurista e accademica libanese specializzata in diritto internazionale e in diritti umani.

Dopo aver studiato giurisprudenza a Oxford ed essersi specializzata alla New York University, inizia a lavorare per il prestigioso studio Sullivan & Cromwell. Si sposta poi a Londra dove, negli anni, si è occupata della difesa di personaggi noti. Tra questi Julian Assange (WikiLeaks), il primo ministro dell’Ucraina Yulia Tymoshenko e il giornalista Mohamed Fahmy.

Ha scritto numerosi saggi e pubblicazioni in campo giuridico, in particolare sul diritto penale internazionale, e da tempo collabora con l’Onu. Consigliera di Kofi Annan sulla questione siriana, ha lavorato per anni sul riconoscimento del genocidio armeno e dallo scorso settembre è consigliere speciale per il conflitto sudanese in Darfur. Non è dunque un caso che di recente abbia parlato alla riunione informale del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.

Le parole di Amal Clooney

Al summit organizzato dalle Nazioni Unite, pensato per discutere come garantire che i responsabili delle atrocità che si stanno consumando in Ucraina vengano consegnati alla giustizia, ha parlato Amal Clooney. La neo eletta “donna dell’anno”, secondo la rivista Time, ha definito “Aggressiva e oltraggiosa” l’invasione dell’Ucraina perpetrata dall’esercito di Putin.

L’avvocata ha poi proseguito la propria denuncia, affermando che ci sarebbero: “Prove crescenti del crimine di genocidio.” Una parola forte, già utilizzata dal presidente degli Stati Uniti Joe Biden. Amal Clooney è scesa nei dettagli, specificando che le prove riguarderebbero violenze sulle donne e sulle ragazze, torture sui civili e sui cadaveri rimasti per le strade.

“Come siamo arrivati fin qui?”, ha chiesto Amal Clooney alla platea di funzionari. “Ci siamo arrivati ignorando la giustizia per così tanto tempo, dal Darfur al Myanmar allo Yemen, passando per la Siria.” È questa l’amara conclusione. Una conclusione che è anche un’accusa a tutti coloro che, pur avendone il potere, hanno troppe volte girato il capo di fronte alle violazioni dei più essenziali diritti umani.

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