Secondo i dati rilasciati dall’Istat, ad oggi le casalinghe in Italia sono circa 7 milioni. Si tratta di una cifra elevata che riflette una situazione difficile per le donne, in difficoltà nel trovare un buon impiego a tempo pieno. Un altro dato emerso riguarda gli incidenti in casa, se ne contano oltre 2 milioni 800 mila. Ed è per affrontare questo grave problema che lo Stato Italiano nel marzo 2001 ha istituito presso l’Inail una polizza obbligatoria contro gli infortuni domestici. Si prevede il versamento di soli 12,91 euro ed è escluso dal pagamento chi ha un reddito fino a 4.648,11 euro annui o fa parte di un nucleo familiare il cui reddito complessivo lordo non supera i 9.296,22 euro annui. Quest’anno il termine ultimo per il pagamento è il 31 gennaio.
Chi si deve assicurare
Questa assicurazione riguarda in primo luogo le persone di età compresa tra i 18 e i 65 anni compiuti, uomini e donne, che lavorano esclusivamente per la casa e la famiglia. Possono assicurarsi anche gli studenti che dimorano in una località diversa dalla città di residenza, o i maggiorenni che lavorano solo per la famiglia. Ne hanno diritto anche i titolari di pensione che non hanno superato i 65 anni, i lavoratori in mobilità, i cittadini stranieri che soggiornano regolarmente in Italia, i lavoratori in cassa integrazione ed infine i soggetti che svolgono un’attività lavorativa che non copre tutto l’anno. Gli esclusi sono invece i lavoratori part time iscritti a forme obbligatorie di previdenza sociale e chi svolge corsi di formazione o tirocini.
Cosa copre e quando si ottiene il risarcimento
Gli infortuni coperti sono tutti quelli che avvengono all’interno della propria abitazione svolgendo delle faccende domestiche: dagli incidenti causati dalla presenza di animali in casa a quelli a seguito di lavoretti fai da te. Sono compresi anche gli incidenti che comportano la compromissione delle condizioni di salute a causa di una lesione fisica. Per quanto concerne il risarcimento, è previsto solo in caso di invalidità permanente pari o superiore al 27%. A seconda del grado di invalidità si parte dai 186,17 euro fino ai 1.292,90. In più, in caso di decesso, le rendite spettano ai famigliari superstiti.