Nonostante liberarsi degli animali domestici sia un reato punibile anche con l’arresto, anche quest’estate Ministero della Salute ed Enpa stanno registrando numeri allarmanti. Specie nelle regioni meridionali, il fenomeno dei cani e gatti abbandonati per le vacanze non accenna a diminuire, eppure le soluzioni alternative ci sarebbero.
Cani e gatti abbandonati: i numeri in continuo aumento
Anche se per la maggior parte di noi abbandonare il proprio animale domestico non è che un pensiero folle, purtroppo il fenomeno dei cani e gatti abbandonati non accenna a diminuire. Secondo i dati raccolti dal Ministero della Salute, nel 2021 sono entrati 72.115 cani nei canili sanitari mentre 29.194 sono quelli accolti dai rifugi. Stiamo parlando di oltre 100mila cani abbandonati in un solo anno.
Il record negativo, confermato anche nell’estate 2022, se lo aggiudica il sud Italia. Le regioni che ospitano i peggiori padroni di animali domestici sono Calabria, Sicilia e Sardegna. Il picco, com’è noto, coincide con il periodo estivo, ma purtroppo stiamo parlando di un fenomeno che avviene tutto l’anno. Una terribile pratica di cui non conosciamo neanche le reali proporzioni. Se per quanto riguarda i cani infatti esistono dei dati, stabilire quanti gatti e altri animali domestici vengano abbandonati è molto più difficile. Eppure le soluzioni ci sarebbero. Quel che manca è la volontà.
Come combattere il fenomeno dei cani e gatti abbandonati in estate?
Oggi abbandonare un animale domestico è un reato punito dal codice penale con l’arresto fino a un anno o con una multa dai 1.000 ai 10mila euro. Malgrado ciò, chi ha intenzione di abbandonare il proprio animale non ha particolare timore nel farlo perché purtroppo, in mancanza di testimoni o telecamere, è molto facile liberarsi di un animale passando completamente inosservato.
Per combattere il fenomeno occorre innanzitutto sensibilizzare le persone circa le terribili conseguenze di questo gesto. “L’abbandono è un incubo. Oltre che un reato” è il titolo della campagna 2022 della Federazione Nazionale Ordini Veterinari Italiani. Sì, perché i cani abbandonati, oltre a rischiare di morire per la fame, la sete o i pericoli della strada, muoiono di solitudine. Cercano disperatamente di ritrovare la strada di casa inseguendo la macchina del proprio aguzzino, vagano fino allo stremo delle forze o, al contrario, sopportano per giorni il caldo e la sete in attesa di un padrone che non tornerà.
Anche quando vengono salvati, questi cani abbandonati sono destinati a portarsi dietro quel trauma per sempre. Eppure le soluzioni offerte dal mondo dell’hospitality ci sono. Dalle strutture pet friendly, alle pensioni per animali, fino ai pet-sitter privati. La verità è che il fenomeno dei cani e gatti abbandonati nasce dall’irresponsabilità delle persone. Nonostante il percorso delle adozioni sia piuttosto serrato, c’è ancora troppa superficialità e l’idea diffusa che un animale domestico sia un gioco e non un essere vivente.
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