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Le 10 leggi a tutela delle donne più importanti in Italia

Le 10 leggi a tutela delle donne più importanti in Italia

Le leggi che tutelano le donne in Italia sono state introdotte nel corso degli anni per garantire la parità di genere e proteggere le donne da discriminazioni e violenze. Queste leggi coprono una vasta gamma di questioni, tra cui il lavoro, la violenza domestica, la maternità e la salute sessuale e riproduttiva.

La prima delle leggi a tutela delle donne

Il primo provvedimento che è stato preso per la tutela delle donne possiamo farlo risalire al 1978 con la famosa legge n. 194, oggi oggetto di diversi dibattiti politici. Si tratta, infatti, della norma che regola l’interruzione volontaria di gravidanza entro i primi 90 giorni di gestazione, per motivi di salute, economici, sociali o familiari. Di fatto, questa legge, regolamentando l’accesso all’aborto legale e sicuro, garantisce alle donne il diritto di decidere autonomamente sulla propria salute riproduttiva. La donna che sceglie di interrompere una gravidanza può ricorrere a due metodi, uno farmacologico e uno chirurgico, a seconda dei casi. In presenza di gravi anomalie fetali o pericolo per la salute della madre, è possibile abortire anche oltre le 12 settimane iniziali, arrivando a 22 settimane di gravidanza. Inoltre, la legge prevede che l’aborto sia gratuito per le donne che non possono permetterselo.

La tutela e la parità sul lavoro

La seconda norma rilevante per la tutela delle donne è del 1991 ed è la legge n. 125, anche nota come “Legge sulla parità di trattamento tra uomini e donne sul lavoro“. Questa norma segna una tappa fondamentale nel cammino verso la parità di trattamento e l’uguaglianza dei diritti lavorativi. La legge, infatti, vieta la discriminazione di genere in materia di occupazione e lavoro, garantendo alle donne pari opportunità di accesso all’occupazione, alla formazione e alla promozione professionale. Inoltre, la legge prevede misure per garantire la parità salariale tra uomini e donne che svolgono lo stesso lavoro o un lavoro di uguale valore. Per assicurare il rispetto delle previsioni delle normative si è inoltre istituito un Comitato Nazionale per l’attuazione dei principi di parità di trattamento ed uguaglianza di opportunità tra lavoratori e lavoratrici.

Il riconoscimento della violenza sessuale

Un altro importante passo risale al 1996 con la legge n. 66, che porta la dicitura di “Norme contro la violenza sessuale”. Secondo questa legge, è considerato violenza sessuale qualunque atto sessuale, attivo o passivo, imposto a una persona contro la sua volontà, mediante violenza, minaccia o abuso di autorità. “Sono compresi nel reato gli atti sessuali che taluno è indotto a compiere o subire a causa delle condizioni di inferiorità fisica o psichica al momento del fatto o perché il colpevole si è, con l’inganno, sostituito ad altra persona”.
Come sottolineato dal Ministero della Salute, questa normativa è stata molto importante in quanto ha iniziato a considerare la violenza contro le donne come un delitto contro la libertà personale, abbandonando la retrograda concezione di questi episodi come delitti contro la moralità pubblica e il buon costume.

Il 2001 come svolta per le leggi a tutela delle donne

Nel 2001 sono state approvate tre leggi molto importanti per la tutela delle donne. La prima di queste è la legge n. 154, che affronta il problema della violenza domestica, definendola come reato e stabilendo nuove misure di protezione per le vittime. In particolare, la norma prevede l’istituzione di centri di accoglienza per le donne vittime di violenza e introduce misure di prevenzione, come l’obbligo per i tribunali di emettere ordini di allontanamento per i maltrattanti. Inoltre, la legge prevede l’istituzione di un numero verde nazionale, che fornisce supporto e informazioni.
Seguono le leggi n. 60 e n. 134, “sul patrocinio a spese dello Stato per le donne, senza mezzi economici, violentate e/o maltrattate, uno strumento fondamentale per difenderle e far valere i loro diritti, in collaborazione con i centri anti violenza e i tribunali”, come spiegato dal Ministero della Salute.
Infine, sempre al 2001 risale il decreto legislativo n. 151in materia di tutela a sostengo della maternità e della paternità”, che introduce il diritto di congedo di maternità e di astensione obbligatoria dei due genitori.

Le più recenti leggi a tutela delle donne

Dall’inizio degli anni 2000 si sono susseguite altre importanti leggi. C’è stata, nel 2009, la legge n. 38, in cui è stato introdotto il reato di stalking e sono state inasprite le pene per la violenza sessuale.
Nel 2013 c’è stato un passo storico nel contrasto della violenza di genere con la legge n. 77. Questa ha visto l’approvazione della ratifica della Convenzione di Istanbul del 2011 del Consiglio d’Europa, ossia il primo strumento internazionale giuridicamente vincolante in tema di violenza contro le donne. In particolare, viene riconosciuta questa tipologia di violenza come violazione dei diritti umani, oltre che come forma di discriminazione contro le donne.
Sulla violenza di genere sono state fondate altre due leggi, quella n. 119 del 2013 e quella n. 53 del 2022, con lo scopo di ideare adeguate politiche di prevenzione e contrasto alla violenza di genere e di monitorare il fenomeno.

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