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Eyebrow mapping: come ottenere l’arco sopracciliare perfetto

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Le sopracciglia e la loro forma sono da sempre oggetto di tendenze beauty temporanee. Le abbiamo desiderate sottilissime, ad ala di gabbiano, folte e disegnate. Le abbiamo sottoposte a depilazioni selvagge, a laminazione e a tinture ma la verità è che, prima della moda, esiste il buonsenso e la consapevolezza. L’eyebrow mapping è una tecnica grazie alla quale possiamo scoprire quale forma dovrebbero avere le nostre sopracciglia per risultare il più armoniche possibili con i nostri lineamenti. Scopriamo più approfonditamente che cos’è e come funziona.

Che cos’è l’eyebrow mapping

L’eyebrow mapping è una tecnica di misurazione che ci permette di scoprire quale sarebbe la forma più giusta per le nostre sopracciglia in base all’aspetto del nostro viso. Anche se se ne parla da pochi anni, l’eyebrow mapping trova le sue radici nella regola aurea, una tecnica di misurazione già utilizzata dagli antichi greci per la costruzione di templi e statue. A portarla nuovamente in voga nel mondo contemporaneo è stata eyebrow stylist di Beverly Hills Anastasia Soare. Proprio lei ha avuto la genialità di applicare questa la celebre regola ai volumi del viso.

Come funziona l’eyebrow mapping

Per scoprire quale forma sarebbe ideale per il nostro arco sopraccigliare dovremo innanzitutto armarci di matita. Facendo una serie di movimenti sul viso riusciremo a tracciare i margini entro cui dovrebbe stare il sopracciglio. Inizieremo dal porre la matita verticalmente, appoggiandola al margine esterno della narice. Seguendo la linea verticale capiremo da dove dovrebbe partire il sopracciglio. Per scoprire invece dove dovrebbe essere il punto più alto dell’arcata, dovremmo posizionare la matita in corrispondenza del margine esterno dell’occhio. Infine, per individuare dove l’arco dovrebbe finire, dovremo creare una diagonale che si sviluppi dal centro dell’arco di cupido ( la ‘V’ del labbro superiore), toccando la narice e la rima inferiore dell’occhio.

Che fare dei tratti ottenuti? In linea teorica grazie ad essi potremmo procedere con una depilazione accurata di tutti i peli che rimangono fuori o disegnare le regioni mancanti con il trucco. La realtà però è un po’ diversa.

Eyebrow mapping: la parola all’esperto

Sicuramente l’eyebrow mapping è un valido strumento che però non tiene conto della singolarità di ogni volto. Come sottolineato da Roberto Giordano, specialista delle sopracciglia intervistato sull’argomento da IoDonna: “Il volto non è un piano bidimensionale su cui è possibile tracciare linee precise, ma un piano tridimensionale su cui influiscono asimmetrie muscolo-scheletriche e mimica facciale.”

Il consiglio dell’esperto è dunque di utilizzare l’eyebrow mapping come punto di partenza, ma di non seguirlo pedissequamente come se si trattasse di una scienza esatta. Quando di tratta di depilazione ad esempio, la tentazione di cedere al fai-da-te è molto invitante. In realtà però una ceretta sbagliata può compromettere l’arcata sopracciliare in maniera anche permanete perché i peli potrebbero ricrescere in maniera disordinata o sporadica. Infine, specie per quanto riguarda interventi drastici come il tatuaggio, il microblading o la laminazione, è necessario affidarsi a persone esperte, in grado di valorizzare davvero il viso anche a costo di divergere dalle regole della sezione aurea. 

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