Andare in spiaggia o in montagna a prendere un po’ di sole e tornare con un bel colorito ambrato sulla pelle è certamente un piacere, che ci fa sentire meglio con noi stessi. Sembra che ciò che indossiamo ci stia meglio, abbiamo un aspetto più sano e ci vediamo perché no, anche più sexy. Ma non bisogna mai dimenticare di proteggere la nostra pelle dai raggi UV.
Abbronzatura e raggi UV: maneggiare con cura
Quando ci si espone al sole, la pelle mette in campo una difesa naturale, la melanina. Questa agisce infatti come protezione dai raggi ultravioletti (UV), che possono essere veramente dannosi per la pelle. Questi raggi, attraversando l’atmosfera, arrivano sulla Terra ed entrano in contatto con la nostra epidermide. A quel punto si attiva la melanina, la cui produzione aumenta, e arma un filtro protettivo sulla pelle, che si scurisce e fa apparire l’abbronzatura.
Chi ha una pelle molto sensibile, tendente alle irritazioni o all’acne, potrebbe soffrire di una carenza di niacina, un nutriente a base di vitamina B3. Un integratore può essere utile a riequilibrare questo valore e apporta non solo molti benefici, ma è anche un valido alleato anche contro i possibili danni causati da intensi raggi solari.
Troppo sole: la pelle può soffrire
Già negli anni Sessanta alcuni ricercatori cominciano a studiare i casi di tumori alla pelle collegandoli a forti esposizioni alla luce del sole senza nessuna protezione, come si usava negli anni ‘30 e ‘40. Ma cosa succede veramente all’epidermide? I raggi UV, passando attraverso gli strati della pelle, raggiungono il tessuto connettivo e ne compromettono collagene, vasi capillari ed elastina, la proteina che rende elastica e resistente la cute. Da qui l’invecchiamento cutaneo, con conseguente perdita di elasticità e comparsa di rughe. Scottature a parte, purtroppo un’esposizione imprudente o la sovraesposizione di una pelle particolarmente sensibile (chiara e con poca melanina), possono essere causa di patologie molto più gravi e pericolose.
Nel lontano 1938 un giovane studente di chimica, Franz Greiter, appassionato di alpinismo, si prese una bella scottatura scalando un’alta vetta. Questo episodio motivò la sua ricerca volta a mettere a punto una crema protettiva che potesse evitare alla pelle di bruciarsi. Le prime protezioni solari furono sviluppate e commercializzate negli anni Quaranta. Questa fu la prima mossa per proteggere la pelle dai raggi UV.
Qualche avvertenza per una tintarella sicura
Si sa ormai da anni che la nostra cute va assolutamente protetta e difesa, proprio a causa dei raggi UV e soprattutto in seguito alle forti variazioni della qualità dell’aria, dovute a un notevole incremento dell’inquinamento atmosferico.
Per prendere il sole e abbronzarsi in completa sicurezza, meglio evitare di esporsi nelle ore troppo calde e per periodi prolungati. Inoltre, è bene usare creme e oli protettivi, soprattutto per chi ha la pelle delicata, come ad esempio i bambini. È bene non sottovalutare gli effetti a breve e lungo termine di lunghi bagni di sole, come dolorose scottature e la comparsa di macchie. Niente impedisce, però, di godersi gli effetti benefici di sole e mare: bastano solo un po’ di accortezza e le dovute precauzioni.