Le relazioni sono un elemento fondamentale della vita umana, il terreno dove si sviluppano connessioni significative e cresce l’amore reciproco. Tuttavia, per diversi fattori – educazione, società, cultura, indole personale, talvolta può capitare di imbattersi in relazioni tossiche che possono avere un impatto devastante sulla salute mentale ed emotiva delle persone coinvolte. Per evitare questo tipo di rapporto ci sono alcuni segni che possono aiutare a riconoscerlo e comportamenti da adottare per uscirne.
Che cos’è una relazione tossica?
Con relazione tossica s’intende un rapporto disfunzionale caratterizzato da comportamenti dannosi, manipolativi o abusivi da parte di uno o entrambi i partner. Non tutte le relazioni di questo tipo nascono come tali: può succedere che un rapporto nato come sano e funzionale assuma dei connotati tossici per un evento traumatico o per dei cambiamenti nella vita delle persone coinvolte.
I comportamenti tossici e nocivi nella relazione, che spesso risultano inconsci, possono assumere forme diverse; in linea di massima sono riassumibili in:
- controllo eccessivo: uno dei partner cerca costantemente di controllare l’altro o gli altri, limitandone la libertà e l’autonomia decisionale;
- manipolazione emotiva: vengono utilizzate tattiche manipolative per influenzare le azioni, i pensieri e i sentimenti dell’altro partner;
- violazione dei confini: non si rispettano i confini personali, invadendo spesso lo spazio non solo fisico ma anche emotivo dell’altro;
- mancanza di sostegno emotivo: non ci si sostiene emotivamente a vicenda o uno dei partner non sostiene l’altro nei momenti più intensi o di difficoltà;
- non ascolto dei propri bisogni: il partner dominante impone la propria volontà sull’altro, che ne accetta passivamente le richieste anche se queste possono ferirlo;
- isolamento: viene fatta terra bruciata intorno al partner, sia per quanto riguarda le amicizie che per la famiglia;
- comunicazione distruttiva: la comunicazione è spesso attuata con toni di voce molto alti, accusatori, con critiche, urla o insulti, anziché sulla comprensione e sulla risoluzione dei problemi;
- disprezzo e derisione: uno dei partner è solito manifestare il disprezzo per l’altro schernendolo, insultandolo o facendo del sarcasmo su presunti difetti o fallimenti.
Tipologie di relazioni tossiche
Sebbene il contesto più comune per i rapporti disfunzionali sia quello di coppia, magari dove c’è anche una forma di violenza, questi possono presentarsi anche in altre situazioni. Si può aver a che fare con relazioni tossiche anche in contesti familiari, lavorativi o di amicizia.
Un esempio di relazione tossica è quella che si instaura con un narcisista. Si tratta di una persona che soffre del cosiddetto Disturbo narcisistico di personalità, caratterizzata da una particolare ed egoistica percezione di sé che si nutre dell’attenzione e dell’ammirazione altrui. Spesso le persone narcisiste non sono consapevoli di ciò che stanno facendo, ma la loro ricerca di superiorità le spinge a instaurare relazioni improntate a una manipolazione affettiva e, dunque, tossiche. Può succedere sia in rapporti amorosi che in quelle familiari, come nel caso dei genitori narcisisti.
Riconoscere i segni di una relazione tossica
Purtroppo quando si è immersi in un rapporto dove sono coinvolti anche dei sentimenti può risultare molto complicato rendersi conto che certe dinamiche e certi comportamenti nella relazione sono disfunzionali. Riconoscere i segni di una relazione tossica, però, è il primo passo per uscirne. Le “red flag” si cui bisogna avere consapevolezza sono quelle citate in precedenza, quindi la sensazione di essere sotto un controllo eccessivo da parte dell’altro, frequenti conflitti distruttivi (soprattutto se sfociano in litigi violenti o addirittura violenza fisica come schiaffi, pugni e lanci di oggetti); se ci si sente perdere se stessi, sacrificando i propri valori, obiettivi e bisogni per accontentare il partner, o se avverte un costante senso di colpa o vergogna nelle interazioni con l’altro. Anche l’isolamento sociale è un grande campanello dall’allarme, che comprende sia l’allontanamento forzato e subdolo da amici e famiglia, ma anche la volontà di evitare di condividere le proprie conoscenze con l’altra persona.
Come uscirne
Uscire da una relazione tossica può essere una delle cose più complesse e difficili della propria vita, soprattutto se sono coinvolti anche eventuali figli o si condividono casa, lavoro e conoscenze. È però importante ricordarsi che la propria felicità e il proprio benessere devono essere prioritari, e quindi è bene riuscire ad affrontare un rapporto disfunzionale per liberarsi dal peso che questo comporta.
Il primo ed essenziale passo per uscire da questo tipo di situazioni è riconoscerla, ammettere che ci si trova in una relazione tossica. Da lì alcuni modi per riuscire pian piano a svincolarsene sono: cercare un supporto emotivo da amici, famiglia o consulenti professionali, e mantenerlo nel tempo; stabilire confini chiari con il partner; prendersi cura di se stessi durante tutto il processo (e anche oltre), così da riuscire a gestire al meglio lo stress e crearsi degli spazi propri; pianificare la fine della relazione in modo sicuro, per esempio cercando una nuova sistemazione, assicurandosi di avere risorse finanziare sufficienti e, in casi più complessi, cercando assistenza legale qualora ce ne fosse il bisogno.