La Procura di Lodi apre un fascicolo per istigazione al suicidio della ristoratrice di Lodi Giovanna Pedretti. In questi giorni è sicuramente uno dei casi più discussi, soprattutto sui social che ha avuto un inizio e un epilogo, purtroppo tragico.
Ma cosa sappiamo davvero di questa storia? Ripercorriamo in ordine cronologico tutti gli eventi di questa drammatica vicenda dai contorni ancora poco chiari.
La recensione contro disabili e gay e la risposta di Giovanna Pedretti
Giovanna Pedretti è la titolare della pizzeria “Le Vignole” a Lodi. Qualche giorno fa giornali e social impazziscono letteralmente riportando la notizia di una sua risposta ad una recensione arrivata sul suo locale in cui alcuni clienti lamentavano la presenza di disabili e omosessuali. La proprietaria Giovanna Pedretti, la pubblica sulla pagina Facebook della Pizzeria, con tanto di risposta in cui invita i clienti in questione a non tornare mai più.
Fonte foto Facebook
Giovanna Pedretti e il plauso della gente comune e dei media
La risposta di Giovanna viene ripresa da influencer, stampa, servizi televisivi e tutti si complimentano con lei per aver risposto educatamente e aver dato il benservito a questi clienti. Una donna coraggiosa che ha avuto la forza di rispondere a persone odiose capaci di “bassezze e di pessimo gusto”, come scrive lei stessa nel commento. Ma ad un certo punto le cose cambiano completamente.
I dubbi sulla veridicità del commento di Selvaggia Lucarelli e Lorenzo Biagiarelli
Arrivano i primi dubbi, e a lanciare la prima frecciata sono Selvaggia Lucarelli e Lorenzo Biagiarelli, che analizzando alcuni dettagli (come il font utilizzato nella risposta al commento) mettono in dubbio che si tratti di una storia vera e che piuttosto sia tutto un fake costruito per attirare l’attenzione e non verificato dai media prima di far circolare la notizia. Giovanna, che era stata ascoltata dai Carabinieri in seguito al clamore mediatico come persona informata sui fatti, viene travolta da una nuova ondata di clamore, questa volta però in senso negativo. Dai momenti di gloria si passa alla gogna. L’effetto della comunicazione ai tempi dei social.
Il suicidio di Giovanna Pedretti e l’apertura del fascicolo della Procura di Lodi
Il 14 gennaio intorno alle ore 14 viene ritrovato sulle sponde del fiume Lambro a Sant’Angelo Lodigiano il corpo senza vita della ristoratrice.
Fra mercoledì e giovedì sono previsti gli esami medici e gli approfondimenti necessari per capire come esattamente sia avvenuta la morte di Giovanna, che non ha lasciato alcun biglietto prima del tragico gesto.
Gli inquirenti vogliono ricostruire quanto è avvenuto in questi giorni, anche sui social, per capire se effettivamente la “pressione mediatica” possa aver influito sulla morte di Giovanna e chiarire altri aspetti relativi alla vita della stessa, che proprio 13 anni fa aveva perso il fratello nello stesso identico modo.
A noi non resta che aspettare quello che le forze dell’ordine e la Procura accerteranno per capire davvero cosa sia successo. Quello che è certo, è che sempre di più si fa necessaria una riflessione sul mondo della comunicazione e la potenza, spesso devastante, dei social sulla vita reale.