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Eurovision 2022: la grande festa della musica internazionale

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L’Eurovision Song Contest 2022 ha preso il via martedì 10 maggio con la prima semifinale. A Torino però, città che lo ospita, c’è fermento già da diversi giorni. Dal turquoise carpet alla Reggia di Venaria all’Eurovillage del parco del Valentino, dalle esibizioni sul palco del Pala Olimpico alle delegazioni, scopriamo tutto quel che c’è da sapere sulla più grande festa della musica internazionale.

Eurovision 2022: il programma

Anche se le semifinali in onda su Rai 1, Raiplay e il canale ufficiale YouTube dell’evento si terranno il 10, il 12 e il 14 maggio, il programma completo dell’Eurovision Song Contest 2022 è molto più ampio. Le iniziative sono partite infatti già il 7 maggio presso l’Eurovillage allestito a Torino nella suggestiva location del parco del Valentino.

Alla guida dell’evento, oltre ai conduttori Laura Pausini, Mika e Alessandro Cattelan, troviamo anche l’attrice e conduttrice Ilaria Fratoni e Mario Acampa, già commentatore del Junior Eurovision Song Contest dal 2017. A completare l’arsenale Carolina Di Domenico, Gabriele Corsi e Cristiano Malgioglio che commentato in diretta per la messa in onda.

Sul palco torinese en plein air tutti i giorni, a partire dalle 17:00 si tengono concerti gratuiti dedicati, di volta in volta, a tematiche precise. Sabato 7 è stato dedicato alla pace, domenica 8 ai diritti e alla comunità LGBTQ+, lunedì 9 all’hashtag #standwithukraine per uno sguardo solidale alle vittime della guerra in corso.

Il 10 maggio, lo sappiamo, si è tenuta la prima semifinale, durante la quale le prime 17 delegazioni si sono esibite. Mercoledì 11 sarà la volta dei concerti dedicati al panorama torinese mentre il 12 si terrà la seconda semifinale. Si prosegue dunque con il venerdì dedicato alla world music, fino ad arrivare al gran finale di sabato 14 maggio.

I protagonisti dell’Eurovision Song Contest 2022

Le delegazioni che partecipano alla 66esima edizione dell’Eurovision sono 40, a causa dell’esclusione della Russia dalla competizione canora. L’Italia è il paese ospitante, in virtù della vittoria dei Måneskin dello scorso anno. La band di Damiano, Victoria e compagni ha aperto le danze della prima serata.

Tra i protagonisti più attesi sul palco ci sono ovviamente Mahmood e Blanco, vincitori del Festival di Sanremo 2022 ma anche Achille Lauro, che gareggia per la repubblica di San Marino. Un altro italiano però ha calcato il palco del Pala Olimpico. Stiamo parlando di Diodato, che con la sua canzone Fai rumore ha finalmente potuto esibirsi all’Eurovision. Il suo brano, diventato la colonna sonora dei momenti più bui della pandemia, è stato cantato dall’artista tarantino accompagnato dalla performance di meravigliosi ballerini. Uno dei momenti più alti ed emozionanti della prima semifinale.

Tra gli altri cantanti, una menzione speciale va alla Kalush Orchestra. La band ucraina è la favorita per la vittoria di questa edizione. Si tratterebbe di un trionfo simbolico e che determinerebbe la location dell’edizione 2023 nel paese oggi martoriato dalla guerra.

La grande festa della musica tra glamour e messaggi positivi

Quest’edizione dell’Eurovision Song Contest è particolarmente ricca di messaggi positivi. Come abbiamo detto in precedenza, parte del programma è stato costruito per dare rilievo e corpo ai concetti di pace, solidarietà e tolleranza e la maggior parte delle delegazioni ha esposto anche la bandiera ucraina in segno di vicinanza e rispetto.

Non dimentichiamoci però che l’Eurovision è anche una grande festa della musica ad alto tasso di glamour. Durante la sfilata sul turquoise carpet alla Reggia di Venaria, le 40 delegazioni hanno sfilato sfoggiando look raffinati ed estrosi. Tra tutti, a colpire sono stati proprio i nostri rappresentanti.

Mahmood e Blanco ci avevano già abituati ad outfit estremamente sofisticati durante il Festival di Sanremo ma questa volta si sono superati. Blanco in total black, con pantaloni e giacca di pelle oversize. Mahmood a petto nudo con una giacca elegante e una gonna pantalone di Willy Chavarria lilla che è un inno al genderless.