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Freddie Harrel: l’ex “ragazza goffa” che sta rivoluzionando i capelli afro

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Freddie Harrel oggi è un’influencer e un’imprenditrice che si sta facendo notare per il suo approccio rivoluzionario alla cura dei capelli afro, ma non è sempre stata così forte e sicura di sé. In un’intervista a Elle UK ha raccontato la sua storia tra tentativi di omologazione e desiderio di distinguersi. Scopriamola insieme.

Chi è Freddie Harrel

Frédérique (Freddie) Harrel è una fashion blogger nata a Parigi da genitori di origini africane che oggi vive e lavora a Londra. Dopo aver studiato e conseguito un master in finanza, inizia a lavorare in banca. Il destino però riserva per lei ben altri piani, e presto si rende conto di voler intraprendere una strada completamente diversa.

Dopo aver passato tutta l’infanzia e l’adolescenza cercando di mantenere un basso profilo, Freddie si rende conto dell’enorme valore della sua diversità. Una diversità che in passato aveva cercato di nascondere e che invece ora vuole esaltare in ogni modo. Inizia a muovere i primi passi nel mondo della moda lavorando come personal stylist per ASOS. Apre il suo blog e, nel 2017, lancia Big Hair No Care, il suo marchio di extension etiche per capelli afro. Il successo è dirompente tanto da farla diventare un vero e proprio fenomeno di tendenza. 

Nel 2021 Big Hair No Care diventa RadSwan, una vera e propria azienda dedicata alla cura e al benessere dei capelli afro. Oggi Freddie, oltre ad essere un’imprenditrice di successo, è anche mamma di 2 bambini e un’influencer che può vantare interviste sulle più prestigiose riviste di moda. 

Il rapporto di Freddie Harrel con i suoi capelli afro

Per capire la storia imprenditoriale di Freddie Harrel, è necessario conoscere quella personale. In un’intervista rilasciata a Elle UK, la blogger ha raccontato i dettagli della sua infanzia. Sino all’università, il suo aspetto la rendeva nettamente diversa e riconoscibile dai suoi compagni. Una distinzione per la quale non ha sofferto particolarmente, ma che in qualche modo aveva sempre cercato di reprimere. 

La sensazione del sentirsi sempre “ridicolmente goffa”, racconta, ha lasciato presto il posto alla volontà di distinguersi. Mentre i suoi compagni di scuola cambiavano stile acquistando nuovi vestiti o scarpe, lei iniziava a farlo giocando con i propri capelli. Treccine, extension, parrucche colorate… Il suo stile passava attraverso il mutamento delle sue pettinature.

Ma anche qui c’era un problema. Il mondo dell’hair beauty dei ricci afro era molto limitato. Da un lato c’erano parrucche sintetiche a buon mercato ma di scarsissima qualità, dall’altro le extension di capelli veri che si portavano dietro il fardello dello sfruttamento delle donne per la loro “raccolta”. Pochi prodotti, difficili da reperire. Trattamenti lunghi e costosi come la cucitura delle ciocche, oppure dannosi come la stiratura chimica.

Orgoglio e rispetto per i capelli afro

La presa di coscienza arriva presto. “I capelli sono il luogo in cui puoi essere rumoroso, dove puoi esprimere la tua molteplicità” ha raccontato Freddie. Per poi proseguire: “Volevo scuotere i miei capelli afro per mostrare la mia ritrovata identità e libertà.” 

“Il mercato dei capelli neri, nonostante valga miliardi, è una costante fonte di frustrazione per la maggior parte di noi”, ha rivelato nel corso dell’intervista. È per questo che, cercando su internet, Freddie ha finalmente trovato un fornitore di capelli sintetici con il quale ha iniziato a collaborare. L’obiettivo? Creare kit, extension e parrucche prodotte in maniera etica, rispettose del capello naturale, facili da indossare e gestire. Il successo arriva in fretta, perché quando Freddie inizia a sfoggiare le sue creazioni su Instagram, riceve una valanga di commenti e domande. Il suo approccio rivoluzionario al curly hairstyle è oggi un inno alla libertà d’espressione delle donne ricce e afro che vogliono rivendicare con orgoglio la propria unicità, a cominciare dai capelli. 

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