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I look da red carpet di Sanremo che hanno fatto storia: un viaggio nella moda

Donna glamour in un corridoio di luci

Sanremo 2025 è alle porte e c’è chi attende di più i vestiti di cantanti e ospiti che le canzoni in gara. Se anche tu fai parte di questo team, continua a leggere!

Sanremo 2025 è alle porte e, come ogni anno, molti occhi saranno puntati non solo sulle canzoni, ma anche sui look da red carpet che accompagneranno cantanti e ospiti sul palco dell’Ariston. Il Festival, infatti, oltre a essere una competizione musicale rappresenta un’occasione per assistere a vere e proprie performance di stile, dove la moda si fonde con la musica in creazioni indimenticabili. Dalle audaci provocazioni degli anni ’80 ai riferimenti artistici più contemporanei, i look che hanno fatto storia a Sanremo sono un vero viaggio nella moda. In attesa della nuova edizione, ripercorriamo insieme alcuni degli stili più iconici che abbiamo amato di più e che hanno lasciato un’impronta indelebile sulla storia della kemesse.

Nada, «arriva lo ye-ye» (1969)

Sanremo 1969 è stato il palcoscenico di un debutto che ha fatto storia: Nada, giovanissima e carica di energia, incanta il pubblico con Ma Che Freddo Fa e segna un capitolo indimenticabile della moda del Festival. Il suo look, simbolo di freschezza e spirito yé-yé, mescola l’innocenza dell’adolescenza con l’audacia di un’epoca in fermento.

Tra le varie mise che si avviano allo stile seventies e hippie, indossa un abito bianco con maniche esagerate e fiori stilizzati, accompagnato da stivali, anch’essi bianchi, che diventano subito icona. L’alternanza con una tunica corta in pizzo traforato e maniche ampie incarna perfettamente il mood di quegli anni, tra libertà e innovazione. Un omaggio alla giovinezza e all’estetica floreale della Riviera, che ancora oggi resta un’ispirazione di stile.

«Anna Oxa a Sanremo conciata come una punk londinese» (1978)

Nel 1978, «Anna Oxa a Sanremo conciata come una punk londinese» (cit. Offlaga Disco Pax) sbalordisce chiunque con un look che segna l’ingresso del punk sulla scena del Festival. In un’epoca in cui il movimento londinese era ancora lontano dall’essere conosciuto in Italia, l’artista si presenta sul palco con uno stile provocatorio, curato da Ivan Cattaneo, reduce dalla capitale britannica. L’abito, audace e sfrontato, richiama l’estetica punk con capelli disordinati, giacche di pelle e accessori aggressivi, un’icona di ribellione che scuote l’immaginario collettivo.

Questo look ha reso Oxa una pioniera nella moda, capace di trasformarsi in camaleontica protagonista del palco sanremese, portando la moda giovane e alternativa nel cuore di un evento tradizionale come il Festival. Un’irruzione di stile che oggi, in attesa di Sanremo 2025, risuona come un’anticipo di tanti cambiamenti nella moda contemporanea.

Patty Pravo tra Giappone e Sci-Fi (1984)

Nel 1984, Patty Pravo incanta Sanremo con un look che fonde Oriente e futurismo, riflettendo le tendenze della cultura pop dell’epoca. Gli anni ’80 vedono l’influsso crescente della moda giapponese e dell’estetica che oggi identifichiamo come Sci-Fi: Patty, regina dell’originalità, non può che abbracciare questa fusione.

Il suo abito è un mix di linee geometriche e materiali lucidi, simbolo di un’epoca che guarda al futuro ma che non dimentica le radici del passato. La sua presenza a Sanremo non è solo musicale, ma visiva e visionaria, in un momento storico in cui anche il look diventa un linguaggio che racconta un intero cambiamento sociale e culturale. Un outfit che rimarrà nella memoria collettiva come una perfetta sintesi di nuove influenze globali.

Loredana Bertè con il pancione finto fa scalpore (1986)

Il Festival di Sanremo del 1986 entra nella storia non solo per le canzoni, ma anche per il look scandaloso di Loredana Bertè. In competizione con la rivale Rettore, la Bertè sceglie un abito che sfida ogni convenzione. Realizzato da Gianni Versace, il suo outfit è un body in latex nero con un pancione finto, spalline borchiate e seni appuntiti, un mix di fantascienza e provocazione che richiama l’estetica e le creazioni di Thierry Mugler.

La performance, audace e anticonformista, suscita scalpore e in tanti pensano che questo abito di Sanremo sia un flop, invece diventa subito un’icona visiva popolare, ripresa anche da Lady Gaga anni dopo, che ne ha compreso il potenziale simbolico. Bertè, con questo look, non solo sfida le regole della moda, ma scrive una pagina memorabile della storia del Festival, da ricordare mentre scatta il conto alla rovescia per Sanremo 2025.

Achille Lauro s’ispira all’arte (2020)

Nel 2020, Achille Lauro trasforma il palco di Sanremo in una tela animata, fondendo musica e moda in un’esibizione indimenticabile. Con Me Ne Frego, il cantante celebra un viaggio nell’arte e nella cultura, ispirandosi a icone storiche e artistiche come San Francesco, David Bowie, Anna Bolena e la Marchesa Casati.

Ogni outfit, creato da Alessandro Michele per Gucci, diventa un tributo a questi personaggi, abbattendo le barriere tra alta e bassa cultura. Lauro non si limita a esibirsi: ogni abito racconta una storia, mescolando passato e presente, trasformando la performance in un atto d’arte. La sua visione continua anche l’anno successivo, confermando il suo ruolo di artista totale, capace di reinventare ogni aspetto della sua presenza scenica.

Adesso che Sanremo 2025 sta per iniziare e che conosci i look da red carpet che hanno fatto la storia della kermesse, sarai pronta a individuare subito gli abiti memorabili di questa edizione!

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