Nata a Roma il 14 agosto 1928, Lina Wertmüller, al secolo Arcangela Felice Assunta Wertmüller, ha lasciato un’impronta indelebile nel mondo del cinema. Autrice, regista e sceneggiatrice, è stata un’icona della settima arte, capace di raccontare con acutezza e ironia l’Italia e le sue contraddizioni. Wertmüller è stata una figura rivoluzionaria, non solo per il suo talento innegabile ma anche per il suo coraggio nel rompere le barriere in un ambiente allora dominato dagli uomini. Con il suo stile inconfondibile e una personalità tenace, ha saputo imporsi a livello internazionale, diventando la prima donna candidata all’Oscar per la miglior regia. La sua vita e la sua carriera sono un esempio straordinario di creatività, libertà e impegno artistico.
Gli esordi di Lina Wertmüller
Figlia di Federico Wertmüller, un avvocato di origini svizzere, e di Maria Santamaria-Maurizio, Lina Wertmüller crebbe in una famiglia borghese. Da giovane, frequentò l’Accademia teatrale di Pietro Sharoff, dando inizio a un percorso che la portò presto a cimentarsi in diversi ruoli nel mondo dello spettacolo. Fu qui che strinse amicizia con Flora Carabella, futura moglie di Marcello Mastroianni, un legame che la introdusse agli ambienti artistici e culturali del tempo. Dopo un periodo come animatrice del teatro dei burattini, collaborò con grandi nomi del teatro italiano, tra cui Guido Salvini e Garinei e Giovannini, diventando presto anche autrice e regista televisiva.
Gli esordi di Lina Wertmüller in ambito cinematografico avvengono nella veste di segretaria di edizione, ma presto si ritrovò a collaborare con Federico Fellini. Grazie a opere quali La dolce vita e 8½, Lina Wertmüller imparò i segreti del mestiere e sviluppò uno stile personale, basato su un forte senso dell’ironia e della provocazione. Il debutto come regista per Wertmüller arrivò nel 1963 con I basilischi, un ritratto amaro e grottesco della vita nel Sud Italia.
Una regista non convenzionale
Negli anni ‘70, Wertmüller intraprese una fruttuosa collaborazione con l’attore Giancarlo Giannini, realizzando una serie di film che divennero pietre miliari del cinema italiano. Mimì metallurgico ferito nell’onore, Film d’amore e d’anarchia, Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto e Pasqualino Settebellezze sono alcuni dei suoi titoli più celebri, tutti film completi di Lina Wertmüller che vale la pena rivedere anche oggi e attraverso i quali l’autrice esplorò i temi dell’amore, dell’ideologia e delle tensioni di classe. La sua opera più famosa, Pasqualino Settebellezze, fu un successo anche negli Stati Uniti e le valse una storica candidatura all’Oscar nel 1977: era la prima volta che una donna veniva nominata per la miglior regia.
Lina Wertmüller ha sempre dichiarato di essere stata indifferente alle difficoltà legate al suo essere donna in un settore dominato dagli uomini. Dotata di un carattere forte, a volte esplosivo, raccontò di aver imposto la propria visione sul set, mantenendo il controllo creativo su ogni dettaglio dei suoi film. Per lei, il talento era il solo metro di giudizio, indipendente dal genere. Lina Wertmüller ha saputo rappresentare la società italiana con uno sguardo unico, grottesco e provocatorio. I suoi film sono spesso pervasi da un’ironia pungente, un’analisi disincantata delle differenze tra Nord e Sud, borghesia e proletariato. Negli ultimi anni, continuò a realizzare opere per il cinema e la televisione dimostrando una costante attenzione ai temi sociali.
Nel corso della sua carriera, Wertmüller è diventata un simbolo per molte registe e cineaste. Per lei, il cinema era un’arma per «scardinare con coraggio le regole politiche e sociali». Questo impegno le valse, nel 2020, l’Oscar onorario, un riconoscimento che celebrava non solo il suo talento artistico, ma anche il suo contributo nella ridefinizione del ruolo della donna nel cinema. Le sue parole, la sua ironia e la sua determinazione continuano a ispirare intere generazioni.
Quali canzoni ha scritto Lina Wertmüller?
Forse non tutti sanno che Lina Wertmüller è stata anche un’abile paroliera e che ha scritto delle canzoni per grandi interpreti. Tra i brani che Wertmüller ha composto vanno certamente menzionati Viva la pappa col pomodoro, Questo nostro amore, Fortissimo/La sai troppo lunga e Il geghegè per Rita Pavone. E non finisce qui: sono sue anche Mi sei scoppiato dentro il cuore/Tu non credi più, Sono qui per te e Mai così composte per la mitica Mina.
La vita privata di Lina Wertmüller
Sul versante privato, qualcuno si potrebbe chiedere: chi è il marito di Lina Wertmüller? Durante la sua vita e attività, la regista ha stretto un lungo rapporto, dapprima lavorativo e poi sentimentale, con lo scenografo teatrale Enrico Job. Lina Wertmüller ha una figlia adottiva, Maria Zulima Job, nata da una relazione extraconiugale del marito. Nella vita, che cosa fa la figlia di Lina Wertmüller? In giovane età ha tentato la carriera nel cinema, per poi abbandonarla. Oggi vive felice con il compagno Alessandro Santoni.
Per evidente assonanza, è logico chiedersi anche che parentela c’è tra Massimo Wertmüller e Lina Wertmüller? Ebbene, la questione potrebbe essere posta anche in un altro modo, ossia chi è il nipote di Lina Wertmüller? Sì, perché il celebre attore è proprio legato da tale grado di parentela con la regista.
Dove è sepolta Lina Wertmüller?
Lina Wertmüller è morta a Roma il 9 dicembre 2021, all’età di 93 anni. La sua camera ardente fu allestita al Campidoglio, e i suoi funerali si tennero nella Basilica di Santa Maria in Montesanto, la Chiesa degli Artisti. La sepoltura, infine, avvenne presso il cimitero monumentale del Verano. Riguardo Lina Wertmüller e la causa della morte, sembra che la scomparsa sia avvenuta in modo del tutto naturale, conseguentemente all’età.
Lina Wertmüller lascia un patrimonio culturale e cinematografico inestimabile: con la sua scomparsa l’Italia ha perso una delle sue voci più originali e incisive. La sua eredità, tuttavia, vive nei film in cui ha raccontato con spirito e intelligenza la società italiana.
Ora che sai tutto su Lina Wertmüller, speriamo che la sua storia possa esserti di grande ispirazione!
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