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Il coraggio e le inchieste giornalistiche di Rosaria Capacchione

giornalista donna di spalle telecamera

In un mondo in cui il giornalismo d’inchiesta può diventare una missione rischiosa, Rosaria Capacchione si distingue per il suo coraggio e la sua determinazione. Con una carriera che ha sfidato costantemente le minacce della criminalità organizzata, Capacchione ha contribuito a rendere il giornalismo uno strumento di verità e giustizia, mettendo a nudo i meccanismi opachi del potere mafioso. Il suo lavoro non è solo una denuncia nei confronti dei clan camorristici, ma un vero e proprio atto d’amore per la legalità e la società civile. Le sue inchieste sono testimonianza di un impegno che non conosce tregua, una lotta quotidiana contro il silenzio e l’omertà. Rosaria Capacchione rappresenta un esempio straordinario di resistenza, una voce che si alza contro l’ingiustizia e che ispira chiunque creda in una società migliore.

Chi è e dove vive Rosaria Capacchione?

Rosaria Capacchione è una giornalista e politica italiana, nata a Napoli il 16 febbraio 1960. Professionista dal 1983, ha dedicato gran parte della sua carriera a denunciare la criminalità organizzata, lavorando per decenni nelle redazioni de Il Mattino di Napoli e Caserta, dove ha seguito casi di cronaca nera e giudiziaria. Dopo aver lasciato Il Mattino nel 2018, ha iniziato a collaborare con Fanpage.it, mantenendo il suo impegno contro le mafie. Capacchione ha affrontato anche la sfida politica: nel 2013 è stata eletta senatrice nelle liste del Partito Democratico, ricoprendo un ruolo chiave nella Commissione parlamentare antimafia. Pur non facendo più parte del mondo della politica, resta un personaggio che continua a essere un simbolo di coraggio e giustizia. Sappiamo che fino al 2008 Rosaria abitava a Caserta, ma nella sua dimora hanno fatto irruzione gli uomini del clan dei Casalesi, quindi adesso è sotto protezione.

Le inchieste di Rosaria Capacchione

Cronista giudiziaria particolarmente attiva con le sue inchieste contro la camorra, Rosaria Capacchione si è ritrovata a ricoprire un ruolo scomodo. Nel tempo ha accumulato diverse minacce di morte da parte di esponenti della mafia, che l’hanno costretta a vivere sotto scorta. Proprio com’è successo a un suo illustre collega: Roberto Saviano. Il suo impegno e la temeraria attività professionale l’hanno condotta alla vittoria di numerosi premi e riconoscimenti, tra i quali il Premio Enzo Biagi, il Premio Elsa Morante per l’impegno civile e il Premio Nazionale Paolo Borsellino.

Per cosa è conosciuta Rosaria Capacchione

Rosaria Capacchione, dunque, è famosa per la passione verace che mette nell’attività d’inchiesta. In particolare, la sua attenzione è volta a portare alla luce i loschi traffici del clan dei Casalesi, esaminando in modo approfondito connivenze e psicologia di personaggi come Francesco “Sandokan” Schiavone e, al tempo stesso, esempi virtuosi che aspirano alla libertà dall’oppressione mafiosa. Proprio come fu Don Peppe Piana, assassinato nel 1994. Un altro focus importante nelle indagini più celebri di Capacchione riguarda anche i processi di smaltimento dei rifiuti tossici, spesso gestiti da infiltrati della camorra. Le sue ricerche hanno fatto notizia durante gli anni delle emergenze rifiuti nel nord Italia, quando la spazzatura altamente inquinante lasciava i confini della regione Campania, violando ogni divieto di trasporto. Mentre imprenditori e affaristi si univano al nuovo business, sostenuti dai clan, qualcuno come Rosaria Capacchione denunciava con grande coraggio, rischiando in prima persona. Oggi continua a farlo. Tra le donne che hanno documentato la mafia, vale la pena ricordare anche la fotografa Letizia Battaglia.

I libri di Rosaria Capacchione da leggere

Con il suo giornalismo d’inchiesta, Rosaria Capacchione è una voce che si alza potente contro la criminalità organizzata. Il libro di cui è autrice, L’oro della camorra, non può che essere una lettura imprescindibile per chi vuole capire l’inquietante intreccio tra mafia ed economia italiana. Capacchione racconta con coraggio l’ascesa del clan dei Casalesi, descrivendo nel dettaglio come questo gruppo criminale si sia infiltrato nei settori cruciali della società, dall’edilizia ai rifiuti. Non sorprende che i volumi di L’oro della camorra siano stati ritrovati nei nascondigli di pericolosi latitanti, come Giuseppe Setola e Michele Zagaria, a testimonianza del suo grande impatto. Attraverso la sua penna, Rosaria mette in luce la complessità della rete camorristica e ci spinge a riflettere sul ruolo che ognuno di noi può avere nel contrastare la criminalità credendo in un futuro libero dalla paura.

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