Amalia Ercoli Finzi è una figura straordinaria e una antesignana dell’ingegneria aerospaziale, affiancata nella fama e nei riconoscimenti da figure come Margherita Hack e Samantha Cristoforetti. La sua vita e la sua carriera sono un esempio brillante di come la passione, la determinazione e l’ingegno possano portare a risultati straordinari. Prima donna italiana a laurearsi in ingegneria aeronautica, ha contribuito a numerosi progetti spaziali internazionali e ha dimostrato che il ruolo delle donne nelle scienze può essere rivoluzionario. Non solo ha avuto una carriera illustre, ma ha anche mantenuto un forte legame con la famiglia, conciliando vita privata e grandi responsabilità professionali. La sua storia è un’ispirazione per le future generazioni: leggila qui adesso!
Quante lauree ha Amalia Ercoli Finzi?
Amalia Ercoli Finzi, nata a Gallarate il 20 aprile 1937, è un celebre ingegnere e anche una grande benefattrice italiana, tra le figure più rilevanti a livello mondiale nel campo delle scienze e tecnologie aerospaziali. Ha collaborato con importanti enti, come NASA, ASI ed ESA, ricoprendo il ruolo di Principal Investigator per lo strumento SD2 della sonda Rosetta. È stata la prima donna in Italia a conseguire una laurea in ingegneria aeronautica nel 1962, presso il Politecnico di Milano, ottenendo la votazione di 100/100 e lode. Fin da giovane, Amalia si dimostra affascinata dalle scienze. Dopo il liceo scientifico, nonostante i suoi genitori preferissero per lei la carriera d’insegnante di matematica, scelse di iscriversi a ingegneria aeronautica. All’epoca, solo cinque donne su 650 studenti frequentavano questo corso. La sua passione per la meccanica era sviluppata già da bambina, quando smontava e rimontava biciclette con grande facilità e divertimento. In seguito lancio di Jurij Gagarin nello spazio, Amalia intraprese una brillante carriera accademica, diventando docente di meccanica orbitale e successivamente direttrice del dipartimento stesso.
Carriera: cosa ha fatto Amalia Ercoli Finzi?
Amalia Ercoli Finzi ha avuto una carriera eccezionale nel campo dell’ingegneria aerospaziale, distinguendosi per i suoi contributi, sia teorici che pratici. Ha sviluppato diversi strumenti e formulato un teorema riguardante i fluidi non newtoniani, che porta il suo nome. Inoltre, ha dimostrato algebricamente la possibilità dell’esistenza del monopolo magnetico. Ha collaborato con l’Agenzia Spaziale Europea nella missione Giotto, durante la quale si è stato possibile passare vicino alla cometa di Halley a una velocità di 245.000 km/h. Come si chiamava la sonda lanciata da Amalia Ercoli Finzi? Il nome era Rosetta, come l’omonima missione lanciata nel 2004 e conclusasi 12 anni dopo.
Anche dopo il ritiro dall’insegnamento, Amalia ha continuato a collaborare con il Politecnico di Milano, dedicandosi a studi sull’atterraggio di equipaggi umani su Marte e sulla possibilità di creare un orto botanico sulla Luna. Inoltre, ha rappresentato l’Italia nel programma Horizon 2020 dell’Unione Europea. La sua vita ha ispirato il romanzo giallo La Signora delle Comete di Tommaso Tirelli.
Collaborazioni e attività di ricerca di Ercoli Finzi
Oltre alle collaborazioni pratiche, Ercoli Finzi ha condotto un’ampia e prestigiosa attività di ricerca, contribuendo a numerosi progetti aerospaziali internazionali. Se con la già menzionata missione Rosetta, nel novembre 2014, il lander Philae è potuto atterrare su una cometa segnando una pietra miliare nell’esplorazione spaziale, occorre menzionare altre prestigiose collaborazioni dell’ingegnere. Ad esempio, quella con il programma Tether Satellite System (TSS) e quelle con ASI e NASA, con il progetto SAX (per l’astronomia a raggi X) e il suo contributo all’esperimento MITE, per misurare tensioni interfacciali. Amalia Ercoli Finzi ha anche partecipato allo sviluppo del free-flyer robotico SPIDER e ha svolto un ruolo centrale nell’esperimento SD2, sempre all’interno della missione Rosetta, responsabile della perforazione del nucleo cometario per raccogliere campioni. Con oltre 150 pubblicazioni scientifiche all’attivo, Amalia ha ricoperto ruoli di rilievo, come membro del Consiglio di Amministrazione del Museo della Scienza e Tecnologia di Milano e dell’Exploration Program Advisory Committee dell’ESA. Si è distinta anche come presidente del comitato per le pari opportunità del Politecnico meneghino e in varie associazioni scientifiche internazionali.
Vita privata: quanti figli ha Amalia Ercoli Finzi?
Amalia Ercoli Finzi ha assunto il cognome del marito, Filiberto Finzi, dopo il matrimonio. Filiberto è figlio di Bruno Finzi, ex rettore del Politecnico di Milano, e fratello di Leo Finzi, professore di Scienza delle costruzioni. Dal loro matrimonio sono nati cinque figli e Amalia è anche nonna di sei nipoti. Attualmente, Amalia vive a Sotto il Monte Giovanni XXIII, un comune in provincia di Bergamo. Di fede cattolica e praticante, ha sempre creduto che la scienza e la religione possano convivere armoniosamente. Una convinzione che l’ha accompagnata nel corso della sua brillante carriera di ingegnere aerospaziale, conciliando la passione per la ricerca scientifica con una profonda spiritualità. Nonostante i numerosi impegni professionali, Amalia ha sempre mantenuto un forte legame con la sua famiglia, bilanciando la sua vita privata con il ruolo di pioniera nel campo aerospaziale.
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