x

Vai al contenuto
Messaggio pubblicitario

Edith Piaf: chi era e tutti gli eventi tragici che hanno segnato la sua vita

Edith Piaf: chi era e tutti gli eventi tragici che hanno segnato la sua vita

Édith Piaf è stata una delle più grandi cantautrici francesi di tutti i tempi, capace di emozionare il pubblico con la sua voce intensa e la sua interpretazione del filone realista. La sua vita è stata segnata da numerosi eventi tragici, che hanno influito sulla sua arte e sul suo carattere. In questo articolo, ripercorriamo le tappe principali della sua biografia, dalle origini umili alla fama internazionale, passando per le sue storie d’amore, le sue malattie e la sua morte prematura.

Edith Piaf vita: l’infanzia e gli inizi artistici

Édith Piaf nacque a Parigi il 19 dicembre 1915, con il nome di Édith Giovanna Gassion. Era figlia di una cantante livornese, Line Marsa, e di un saltimbanco, Louis Gassion. La sua infanzia fu difficile: i genitori non potevano occuparsi di lei e la affidarono alla nonna paterna, che gestiva un bordello in Normandia. Qui, Édith contrasse una grave malattia agli occhi, la cheratite, che la rese temporaneamente cieca. 

A 14 anni, Édith tornò a Parigi con il padre e iniziò a cantare per strada con lui. La sua voce attirò l’attenzione di Louis Leplée, proprietario del cabaret Le Gerny’s, che le offrì la possibilità di esibirsi sul suo palcoscenico nel 1935. 

Nasce il mito dell’”usignolo”

Nel 1936, Édith Piaf registrò il suo primo disco, Les Mômes de la cloche (I ragazzi della campana), che ebbe un discreto successo. L’anno successivo, ottenne un contratto con il Teatro dell’ABC, dove si esibì davanti a un pubblico più raffinato e sofisticato. La sua voce era capace di esprimere una vasta gamma di emozioni, passando da toni aggressivi e acidi a inflessioni dolci e tenere. Le sue canzoni raccontavano storie di vita quotidiana, di amori infelici, di sogni infranti.

Nel 1939, Édith Piaf incontrò Jean Cocteau, il celebre scrittore e regista che le dedicò una pièce teatrale, La bella indifferente. Nello stesso anno, scoppiò la Seconda guerra mondiale e la Francia fu occupata dai nazisti. Édith Piaf non si piegò al regime collaborazionista di Vichy e si impegnò nella Resistenza, aiutando alcuni prigionieri a evadere e trasmettendo messaggi cifrati nelle sue canzoni. Continuò anche a cantare nei locali frequentati dai soldati tedeschi, ma solo per nascondere le sue attività clandestine.

La vie en rose

Nel 1945, la guerra finì e la Francia fu liberata. Édith Piaf visse un periodo di grande popolarità e creatività. Nel 1946, scrisse la sua canzone più famosa, La vie en rose (La vita in rosa), che divenne un successo mondiale e il suo simbolo. La canzone esprimeva il suo sentimento di felicità e di speranza, dopo tante sofferenze e difficoltà. Nello stesso anno, conobbe Yves Montand, un giovane cantante e attore che lanciò nel mondo dello spettacolo. I due ebbero una relazione amorosa, ma si separarono dopo un anno.

Nel 1947, Édith Piaf si innamorò di Marcel Cerdan, un campione di pugilato di origine marocchina. Fu il grande amore della sua vita, ma anche il più tragico. Nel 1949, Cerdan morì in un incidente aereo mentre andava a raggiungerla a New York. Édith Piaf fu devastata dal dolore e si rifugiò nella musica e nella religione. Scrisse una canzone in suo onore, L’hymne à l’amour (L’inno all’amore), che divenne un altro dei suoi capolavori.

Alla conquista dell’America

Negli anni ’50, Édith Piaf intraprese una serie di tournée negli Stati Uniti, dove si esibì nei teatri più prestigiosi, come la Carnegie Hall di New York. Il suo stile era diverso da quello delle cantanti americane dell’epoca, più leggere e frivole. Édith Piaf cantava con passione e profondità, toccando le corde dell’anima degli ascoltatori. Il suo repertorio si arricchì di nuove canzoni, come Padam padam, La foule (La folla), Milord.

Nel 1952, Édith Piaf sposò Jacques Pills, un cantante e attore francese che le fece conoscere il cinema. Recitò in alcuni film, come Boum sur Paris (Boom su Parigi) e Si Versailles m’était conté (Se Versailles potesse parlare), ma senza grande successo. Il matrimonio con Pills durò solo cinque anni e finì con un divorzio.

Potrebbe anche interessarti il nostro articolo dedicato a Maria Callas

Gli ultimi anni della vita di Édith Piaf

Gli anni ’60 furono gli ultimi della vita di Édith Piaf, ma anche i più intensi dal punto di vista artistico. La sua salute era compromessa dall’abuso di alcol e droghe, che usava per alleviare i suoi dolori fisici e psicologici. La sua voce si era fatta più roca e graffiante, ma anche più espressiva e commovente. Le sue canzoni riflettevano il suo stato d’animo, tra nostalgia e ribellione. Tra le più note, ricordiamo Non, je ne regrette rien (No, non rimpiango niente), Mon Dieu (Mio Dio), Les flons flons du bal (I frastuoni del ballo).

Nel 1962, Édith Piaf sposò Théo Sarapo, un giovane cantante greco che le diede un po’ di serenità. I due duettarono insieme in alcune canzoni, come À quoi ça sert l’amour? (A cosa serve l’amore?). L’anno successivo, però, Édith Piaf morì a Grasse il 10 ottobre 1963, a causa di una cirrosi epatica. Aveva solo 47 anni. Il suo funerale fu seguito da migliaia di persone che le resero omaggio con applausi e fiori. Fu sepolta nel cimitero parigino di Père-Lachaise.

Un’eredità immortale

Édith Piaf è stata una delle artiste più amate e celebrate della storia della musica francese. La sua voce ha incantato generazioni di ascoltatori in tutto il mondo, trasmettendo emozioni autentiche e universali. La sua vita è stata fonte di ispirazione per numerosi libri, film, musical e documentari. Tra i più noti, ricordiamo La Môme (La vie en rose), del 2007, diretto da Olivier Dahan e interpretato da Marion Cotillard, che vinse l’Oscar per la sua performance. La sua musica è stata ripresa e reinterpretata da numerosi artisti, come Charles Aznavour, Céline Dion, Madonna, Lady Gaga. Édith Piaf è entrata nella storia come l’”usignolo di Parigi”, una donna che ha cantato con il cuore e ha fatto sognare con la sua voce.